sabato 23 aprile 2011

Il profumo delle foglie di limone


Sandra è una ragazza alle prese con un dilemma: sposare o meno il padre del bimbo che porta in grembo? Quando si reca alla spiaggia per fuggire dai suoi conflitti interiori e viene colta da un leggero malore legato alla sua condizione. A soccorrerla saranno due anziani coniugi, dall’indecifrabile accento straniero. I due si prenderanno cura di Sandra come i nonni che lei non ha mai conosciuto. Ma chi sono veramente Karin e Fredrik, i due premurosi coniugi che diventano amici di Sandra? Julian, l’anziano vedovo dal capello bianco, afferma siano spietati assassini nazisti e mette in guardia Sandra dalle sue nuove amicizie. Sandra stenta a credere alla parole di quell’uomo che lei nemmeno conosce, ma il tarlo si insinua... E se fosse vero?
Due i punti di vista: Sandra e Julian. Due personaggi dissimili: lei una ragazza che forse pecca di ingenuità, lui un anziano che ha vissuto sulla sua pelle i campi di sterminio nazisti. Le vittime di tali atrocità non sembrano voler dimenticare e la caccia ai nazisti ancora in circolazione è accanita. Un romanzo che penetra nell’intimo e ci mostra le debolezze della soggettività; un espediente per parlare della storia, dell’animo umano e dei genocidi che è in grado di compiere quando è malato, per poi camuffarsi da docile e gentile vecchietto. Una lettura coinvolgente e scorrevole che mescola fatti storici e personaggi realmente esistiti, a finzione, il tutto condito con sentimento e suspance.

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